di Redazione
15 Febbraio 2017
Onorevole Serena Pellegrino e la proposta di legge sulla bellezza in Costituzione

La replica del Direttore di Greenpeace Italia

Gentile On Pellegrino,
la sua proposta di modifica della Costituzione è certamente condivisibile vista la rilevanza che hanno i valori estetici in generale e in particolare per un Paese come l’Italia. Mi permetta però di aggiungere alcune considerazioni.

Come associazione di tutela ambientale (Greenpeace Italia) ci permettiamo di notare che anche la tutela dell’ambiente (non solo dei suoi aspetti estetici) andrebbe “costituzionalizzato” e in un certo senso questo ci appare la carenza più evidente. Mentre la tutela del paesaggio, che ricomprende, almeno in parte, le questioni di tutela della bellezza, ha un posto giustamente di grande rilievo.

Un secondo aspetto che mi permetto di sollevare, dato che il paesaggio, in Italia largamente frutto dell’opera dell’uomo (nel bene e nel male ahimè) è a rischio, e con esso la sua bellezza ove resiste, oltre che per vari scempi del territorio anche per il cambiamenti climatici in atto, che si traducono in aumento delle aree in via di desertificazione, aumento dei fenomeni climatici estremi, rischio delle coste in vari punti del Paese per l’innalzamento del livello del mare, modifiche degli ecosistemi con rischi di alterazioni rilevanti del “volto” del Paese.

La necessità di abbandonare un sistema energetico basato sulle fonti fossili è un imperativo ambientale e per noi la priorità assoluta a livello globale. Esistono, per fortuna, tecnologie basate su fonti rinnovabili, e per questo “sostenibili” (quelle fossili sono comunque limitate e il loro uso, oltre all’inquinamento che produce, non è sostenibile per definizione). Tali fonti hanno il limite di avere una bassa densità e per questo richiedono un numero assai maggiore di impianti rispetto alle fonti fossili e al nucleare.

La rivoluzione energetica indispensabile ha e avrà dunque qualche impatto sia sul paesaggio che sull’ambiente costruito e dunque pone una questione di pianificazione. Certo non possiamo dire che la cultura architettonica contemporanea in Italia, salvo poche grandi eccezioni, si sia misurata col tema della sostenibilità ambientale.

Ma questa è la sfida, e il contributo, che il nostro Paese dovrebbe dare: dimostrare che una società interamente basata sulle rinnovabili e un modo efficiente di usare le risorse, è anche capace di tutelare la sua bellezza come tratto distintivo della propria identità.
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