Avviata l’integrazione tra Assoelettrica e assoRinnovabili
Per primi in Europa daranno vita al progetto “Elettricità futura” con la nascita di un’unica “nuova” associazione del mondo elettrico, il primo evento pubblico della nuova associazione è in programma il 28 aprile al centro congressi di Roma Eventi.
l futuro dell’energia parte da qui per Simone Mori (presidente Assoelettrica) e Agostino Re Rebaudengo (presidente assoRinnovabili): “Le nuove sfide e i cambiamenti di mix e di mercato cancellano la storica contrapposizione tra rinnovabili e fossili, dichiarandola ormai superata”. La revisione del quadro energetico UE con il nuovo “Clean Energy Package” ha accelerato il processo.
Tale processo – dichiara Simone Mori, presidente Assoelettrica – porterà alla costituzione di una nuova più solida entità associativa capace di rappresentare finalmente l’intero settore, che, attraverso lo sviluppo del vettore elettrico, è destinato a svolgere un ruolo determinante nella transizione energetica, elemento centrale per la decarbonizzazione delle economie europee.
Questo nuovo sistema di imprese elettriche italiane, dalle grandi multinazionali alle piccole e medie aziende – ha aggiunto Mori – permetterà alla nuova associazione di giocare un ruolo da protagonista sia sullo scenario italiano che su quello internazionale. L’integrazione tra Assoelettrica ed assoRinnovabili rappresenta ad oggi un caso unico in Europa, che sono certo sarà preso ad esempio da altre grandi realtà industriali del nostro continente.
Il futuro dell’energia parte da qui – commenta Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – dopo due anni di duro lavoro, confronto e collaborazione con Assoelettrica, è con grande orgoglio che annunciamo l’imminente nascita di un’unica “nuova” associazione del mondo elettrico, che rappresenterà, con una formula innovativa, le moltissime aziende, piccole e grandi, che operano nel settore dell’energia elettrica.
Per primi in Europa – continua Re Rebaudengo – abbiamo capito che stare insieme non significa perdere rappresentatività, ma rafforzarla per vincere le nuove sfide e i cambiamenti di mix e di mercato, nella convinzione che la storica contrapposizione tra rinnovabili e fossili sia ormai superata. Solo così potremo creare le basi per un mercato elettrico efficiente e capace di rispondere alle sfide del momento e alla necessaria (considerando anche i gravi problemi dell’inquinamento dell’aria) elettrificazione dei consumi.
Cosa cambia Italia con il Clean Energy Package
La revisione del quadro energetico UE tramite la recente presentazione del nuovo “Clean Energy Package”, pacchetto normativo implica la revisione delle direttive comunitarie in materia di energie rinnovabili (2009/28/CE), performance energetiche in edilizia (2010/31/UE) ed efficienza energetica (2012/27/UE), nonché il design stesso del mercato dell’energia elettrica.
Il Clean Energy Package ( Winter Package) è l’insieme delle iniziative finalizzate a rendere maggiormente competitiva l’Unione Europea nella transizione energetica e a ridisegnare il profilo del mercato elettrico europeo. La Commissione Europea vuole che l’Europa assuma il ruolo di guida in questa sfida che rivoluzionerà il settore energetico.
Due sono i pilastri del documento: la riduzione del 40 per cento dell’anidride carbonica entro il 2030 e la crescita economica dell’Europa stessa. Tre gli obiettivi principali: raggiugere l’efficienza energetica, diventare leader nel settore delle rinnovabili e concepire il consumatore come un attore attivo del mercato elettrico.
L’UE intende finanziare politiche di ricerca, innovazione per convertire questa transizione in una concreta opportunità di crescita economica. Mobilitando 117 milioni di euro di investimenti pubblici e privati all’anno a partire dal 2021, il Clean Energy Package può generare una crescita del PIL pari all’1 per cento entro i prossimi 10 anni.
Secondo EGEC – e il suo Presidente Ruggero Bertani di Enel Green Power – il pacchetto UE «manca di ambizione» e «assesta pesanti colpi alle energie rinnovabili», tra i quali il Consiglio cita la «soppressione della definizione europea di “geotermico”», mossa che rappresenta «un negativo passo indietro per il mercato delle attrezzature e dei servizi legati alla geotermia».
Inoltre, la Commissione Europea pur dichiarando un forte sostegno per l’aumento della quota di energie rinnovabili impiegate nel settore del raffreddamento e del riscaldamento negli edifici, «evita misure vincolanti per un loro più rapido sviluppo», mentre – a causa di lacune nella legislazione sull’efficienza energetica – permangono supporti alle tecnologie fossili nello stesso ambito.