Grazie al lavoro congiunto dei ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dei Trasporti, finalmente l’Italia ha inviato ieri alla Commissione europea – dunque in ritardo di 8 giorni rispetto al termine ultimo previsto – la propria proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec). Si tratta di un documento contemplato dal regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia, che rappresenta «uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’Ue per i prossimi 10 anni», come ha dichiarato il sottosegretario del Mise Davide Crippa. «Il Piano energia e clima inviato in Europa – aggiunge il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – è una precisa scelta di campo che condurrà l’Italia fuori dal fossile, come promesso».
In realtà le 238 pagine del Piano non sembrano affatto brillare per ambizione, nonostante alcune delle cinque dimensioni in cui si presenta strutturato (decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività) siano più avanzate delle altre.
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Biografia di Luca Aterini
Toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Economia del territorio e dell’ambiente. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi direttore.