di Staff Habitami
13 Maggio 2016
L'80% degli abitanti delle città del mondo respirano aria inquinata

L’inquinamento globale è aumentato dell’8%. A dirlo è l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità che ha di recente pubblicato uno studio in base ai dati raccolti dal 2008 al 2013 in 67 paesi. La ricerca ha confrontato i livelli di Pm10 e Pm2.5 presenti nell’aria di 795 città al di sopra dei 100 mila abitanti. Si tratta di sostanze come il solfato, i nitrati e il nero di carbonio, che penetrano in profondità nei polmoni e nel sistema cardiovascolare aumentando il rischio di ictus, tumore al polmone, malattie cardiache e malattie respiratorie. Lo testimoniano i 3 milioni di morti premature all’anno nel mondo che si concentrano maggiormente nei paesi poveri.

La tendenza a monitorare i livelli di particolato nell’aria appartiene alle regioni ad alto reddito come Europa, America e Pacifico occidentale dove “solo” il 56% delle città al di sopra dei 100.000 abitanti oltrepassa i limiti dei parametri Oms mentre lo stesso dato supera di ben 42 punti arrivando al 98% nei paesi a basso e medio reddito.

Il triste record lo raggiungono i paesi a basso e medio reddito nel Mediterraneo orientale e nelle regioni del sud est asiatico con livelli medi annui che superano 5-10 volte i limiti dell’Oms. Subito dopo vengono i paesi del Pacifico Occidentale a basso e medio reddito dove il livello di inquinamento atmosferico urbano è aumentato di oltre il 5% in più di due terzi delle città.

A seguito della pubblicazione degli studi sull’inquinamento globale, il Coordinatore degli Interventi per la salute ambientale (IHE) Dr. Carlos Dora ha dichiarato: “È fondamentale per le città e i governi nazionali rendere la qualità dell’aria urbana una priorità per la salute e lo sviluppo. Quando la qualità dell’aria migliora, i costi sanitari per le malattie connesse con l’inquinamento dell’aria calano, la produttività dei lavoratori aumenta e l’aspettativa di vita cresce.” In altre parole, diminuire l’inquinamento dell’aria è produttivo. Anche per questo motivo, dal 23 fino al 28 maggio si terrà l’Assemblea Mondiale della Sanità in cui gli Stati membri discuteranno su come rispondere agli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute della popolazione mondiale.

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