L’Italia destinerà 23 mld di euro nel 2017 per spese militari
E dal primo rapporto sulla spesa militare in armamenti dell’Osservatorio Mil€x emerge che per l’anno 2017, l’Italia destinerà circa 23,3 miliardi di euro per spese militari che non sempre servono a garantire la sicurezza del paese.
Torniamo nella campagna vercellese dove nel Parco mezzi corazzati e cingolati di Lenta giacciono migliaia di mezzi, alcuni da rottamare, molti altri ancora perfettamente funzionanti. Se stanno lì a marcire, è perché il nostro paese si comporta come un acquirente compulsivo, specie se i mezzi sono made in Italy: dalla fine della guerra fredda, l’Italia ha comprato quasi duemila mezzi blindati – per una spesa pari a circa 30 miliardi di euro – senza averne realmente bisogno.
Nel rapporto gli esempi non mancano. Dal 2007, centoventi carri armati Leopard 1A5 ammodernati nel 1995 per circa 250 milioni di euro marciscono a Lenta dopo che solo sedici di loro sono stati schierati in Kosovo nel 1999. Dei duecento carri armati Ariete, sei sono stati schierati in Iraq nel 2004 e solo una quarantina sopravvivono oggi in servizio.
E ancora, 31 dei duecento carri Dardo in dotazione all’esercito hanno solcato un teatro di guerra e solo 17 dei seicentotrenta carri armati Freccia sono stati utilizzati almeno una volta, in Afghanistan, nel 2010. Per non parlare dei seicento blindati Puma costati 305 milioni di euro: tutti messi fuori servizio perché insicuri.
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Biografia di Andrea Paracchini
Andrea Paracchini è nato a Novara e dal 2007 vive e lavora a Parigi, ha iniziato a fare giornalismo sul serio lo stesso giorno in cui ho scoperto che esisteva l’«economia sociale e solidale».
Negli ultimi anni ha scritto di sviluppo sostenibile e in particolare di economia sociale e solidale per svariate agenzie e magazine francofoni, tra cui Rue89, Libération, Le Nouvel Economiste, Territoires e Altermondes. In Italia ha collaborato con LSDI e con La Nuova Ecologia e ora con Lifegate.