Il valore della responsabilità per un pianeta sostenibile
Il suo ultimo best seller è “Prepariamoci”, nel quale invita i lettori a riflettere su abitudini, impegni civili, stili di vita più sani e con minor impatto ambientale. È incentrato sull’aspetto negativo del nostro clima e dell’ambiente: le tracotanze umane hanno violato l’armonia con la natura, portando ad ecosistemi devastati nel tempo. «Occupandomi di scienza ho sempre ritenuto che la filosofia negli ultimi anni si fosse nettamente distaccata dai reali problemi della contemporaneità». La storia trasmette molti miti di cui ancora oggi non riusciamo a liberarci, come il Re Mida costretto a trasformare in oro tutto ciò che tocca oppure Cassandra, profeta inascoltata. Miti profondi già allora identificati come dei difetti.
Ma perché non si reagisce?
Ogni giorno siamo bombardati da messaggi forti, la scienza mostra scenari apocalittici sulle azioni che stiamo svolgendo. La scienza «non è sufficiente a spingerci all’azione» e la filosofia «non semina più per le strade la grande verità». Il vero problema è che l’ambiente non viene trattato come fattore prioritario. Ciò che bisogna fare è far prendere in mano agli intellettuali, giornalisti e chi lavora nei settori il tema della sostenibilità e trovare un interruttore che faccia scattare un allarme nelle menti della popolazione. Questa è «l’unica carta che abbiamo per lo scatto evolutivo culturale dell’umanità», per portare l’umanità a non scegliere un cavallo di Troia luccicante.
Già nel 1988 il riscaldamento climatico diventa oggetto diplomatico ed è l’anno in cui viene fondata l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), deputata a raccogliere studi ambientali. Varie conferenze sono state fatte negli anni ma questo non è bastato a far diminuire la CO2 in atmosfera. Eppure membri del governo di tutto il mondo sono volti all’unico interesse di vendere ed utilizzare i combustibili fossili, danneggiando il nostro òikos. Purtroppo dobbiamo contrastare una massiccia disinformazione volta solo a confondere l’opinione pubblica: la maggior parte delle persone pensa infatti che i cambiamenti climatici non siano un problema.
Alzare la temperatura mondiale di un grado, come ormai di fatto è avvenuto, significa stravolgere completamente il paesaggio naturale ma più significativamente l’umanità. È possibile che in alcune zone ci siano climi stravolti, ma la natura sa riprendersi molto velocemente.
Ciò di cui dobbiamo fare a meno è eliminare quell’economia dissipativa e avida, mirata alla non sostenibilità. Per vivere in modo virtuoso nella quotidianità, invece, dobbiamo consumare di meno, riciclare tutto, agire sul versante rifiuti, sfruttare l’energia rinnovabile.
Ogni cosa in natura ha un picco oppure si ferma, ritrova un equilibrio senza dover chiedere sempre di più. «Noi tendiamo sempre a guadagnare, avere e consumare ma dopo un po’ non ci sta nemmeno nelle nostre case. Bisogna incoraggiare la ricerca scientifica per investire su nuove applicazioni, perché non esiste un oggetto salvatore».
Biografia di Luca Mercalli
Luca Mercalli (Torino, 1966) ha studiato scienze agrarie in Italia e climatologia in Francia, paese al quale deve molto della sua eclettica formazione scientifica e intellettuale.
Presiede la Società meteorologica italiana, associazione costituita nel 1865. Ha fondato la rivista «Nimbus», ha pubblicato molti lavori scientifici su clima e ghiacciai e articoli divulgativi su «la Repubblica», «La Stampa», «Donna Moderna» e «Gardenia».
Dal 2003 (e per 11 anni consecutivi) ha fatto parte del cast fisso della popolare trasmissione Che tempo che fa (Rai3) dove ha introdotto i suoi brevi e incisivi commenti sullo stato del pianeta e della società. Dal 2005 ha presentato le previsioni meteo di TG Montagne (Rai2), e ha condotto le 12 puntate di Scala Mercalli (in prima serata su Rai 3 nel 2015 e 2016). Ora lavora per Rainews24 : Pillole di Mercalli . Durante gli ultimi vent’anni ha testimoniato e spiegato la crisi climatica ed energetica in oltre 1600 conferenze per il grande pubblico e seminari per la scuola e l’università.
Ha pubblicato diversi libri, tra i quali: Le mucche non mangiano cemento (Sms 2004), Filosofia delle nuvole (Rizzoli 2008), Che tempo che farà (Rizzoli 2009) e Viaggi nel tempo che fa (Einaudi 2010), Prepariamoci (Chiarelettere 2011), Il mio orto tra cielo e terra (Aboca, 2016). Vive e lavora in Val di Susa, in una piccola casa con orto, alimentata da energia solare.