Le emissioni globali devono scendere rapidamente a zero per tenere i 2° C come stabilito nella risoluzione di Parigi della COP21. La media di emissioni sul Pianeta Terra pro capite è 4,9 tonnellate di Co2 ogni anno questo è il dato che emerge dal Carbon Budget 2015 del Global Carbon Project.
Emissioni CO2 Record
– Nel 2014 le emissioni mondiali dovute all’uso di combustibili fossili e alle attività industriali sono state di circa 36 miliardi di tonnellate di CO2. Quindi lo 0,6% rispetto al 2013. La Cina rimane sul podio in qualità di primo inquinatore mondiale ed è responsabile di 9,7 miliardi di tonnellate, pari a oltre un quarto (27%) delle emissioni complessive.
Sono i dati emersi dall’ultimo report del Global carbon project secondo cui al secondo posto ci sono gli Stati Uniti, con 5,6 miliardi di tonnellate di CO2 (15% del totale). Sebbene, negli ultimi 10 anni, le emissioni statunitensi siano diminuite in media dell’1,4% all’anno.
L’Unione europea, dal canto suo, nell’ultimo decennio ha ridotto le emissioni del 2,4% ogni anno, generando 3,4 miliardi di tonnellate di CO2, il 10% del totale. L’anno scorso ha tagliato le emissioni di 210 milioni di tonnellate: uno sforzo reso però nullo, in un’ottica globale, dall’India, che ha emesso 205 milioni di tonnellate in più, per un totale di 2,6 miliardi di tonnellate (7,2% del totale), esattamente quante ne aveva registrate la Cina nel 1990. In termini di emissioni pro capite, la maglia nera va di nuovo agli Usa con 17,4 tonnellate di CO2 per abitante. In Cina sono 7,1 tonnellate, in Europa 6,8 e in India solo 2 tonnellate.
Finanziamenti Record alle Fossili
– L’indagine del Fondo Monetario Internazionale ha stimato per i sussidi erogati al fossile nel 2015 un costo complessivo di 5,3 trilioni di dollari (5.300 miliardi). A differenza del computo IEA – International Energy Agency, che si limita ai sussidi “nominali” escludendo alcune voci, come i sussidi indiretti e i costi ambientali, l’FMI ci fornisce una fotografia del trend globale che evidenzia un aumento sia in valore assoluto sia in termini relativi degli investimenti in imprese che producono e commercializzano petrolio gas e carbone.
Secondo l’Fmi, i sussidi alle fossili sono superiori alla spesa sanitaria rilevata nel Pianeta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.Il solo inquinamento, rileva l’analisi, genererebbe costi complessivi, a partire da quelli per la salute, per oltre 2.700 miliardi di dollari. Un’enormità. L’abolizione dei sussidi al fossile, rileva l’organizzazione, porterebbe a «un taglio delle emissioni di CO2 pari al 20% del totale» oltre che a una riduzione “del 50% del numero di decessi prematuri dovuti all’inquinamento dell’aria» salvando «circa 1,6 milioni di vite all’anno”.
Cosa si potrebbe realizzare per una transizione ecologica del sistema economico se tali risorse fossero indirizzate verso efficienza energetica, rinnovabili e ricerca?